La possibilità di prevedere un secondo piano di incentivi all'economia come quello della primavera scorsa non è stata esclusa dal presidente degli Stati Uniti George W. Bush, che appare «aperto» a una soluzione che potrebbe contribuire a fare uscire il Paese dalla crisi economica in cui versa.
Secondo quanto riportato dal portavoce della Casa Bianca Dana Perino, il presidente prenderà in considerazione il pacchetto eventualmente messo a punto dal Congresso. «Rimaniamo aperti all'idea. Poi staremo a vedere cosa proporrà il Congresso. Se deciderà di percorrere la strada di un pacchetto di incentivi, valuteremo se effettivamente stimolerà l'economia», ha detto Perino, parlando dall'Air Force One, l'aereo presidenziale che stava portando Bush in Louisiana per partecipare a un evento durante cui si discuterà appunto di economia.
Anche Bernanke apre agli incentivi
Un messaggio analogo è stato lanciato dal presidente della Federal Reserve Ben Bernanke durante la sua testimonianza alla commissione Bilancio della Camera. Per la prima volta, il numero uno della Banca centrale degli Stati Uniti si è apertamente detto favorevole a un secondo piano di incentivi Le prospettive dell'economia americana restano «incredilmente incerte», ha detto Bernanke, e in quest'ottica l'idea di un nuovo intervento da parte del governo federale con un secondo pacchetto di stimoli fiscali può essere considerata «appropriata». Secondo il governatore della banca centrale americana l'economia resterà debole per «diversi trimestri».
Favorire l'accesso al credito per Consumatori e aziende
Il programma di stimolo, ha spiegato Bernanke, dovrebbe essere «ben mirato» e focalizzato sulle misure necessarie per favorire l'accesso al credito da parte di consumatori, proprietari di case, aziende e altri soggetti nelle condizioni di dover prendere denaro a prestito. Al tempo stesso, «ogni eventuale programma dovrebbe essere pensato, nel limite del possibile, per limitare gli effetti di lungo termine sul deficit strutturale del governo». Alcuni parlamentari del partito democratico stanno valutando l'ipotesi di un secondo progetto di stimolo fiscale rivolto soprattutto alle spese per le infrastrutture, agli aiuti agli Stati dell'Unione, alle indennità di disoccupazione e ai buoni pasto. La Casa Bianca sino ad ora si è mostrata poco incline a sostenere l'iniziativa dei democratici per evitare di aggravare un debito pubblico che ha già superato la somma di 10.000 miliardi di dollari. Ma di fronte alla commissione, Bernanke ha detto oggi a sorpresa che l'idea di un eventuale nuovo aumento del deficit in questo momento «non è del tutto inappropriata», una frase che conferma tutta la gravità della crisi in atto.
Dollaro in rialzo dopo le parole di Bernanke
La valuta americana si è rafforzata dopo le parole del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, secondo cui un altro piano di stimolo all'economia potrebbe essere necessario. La divisa unica è quindi indicata a 1,3323 dollari (1,3401 ieri), a 135,59 yen (136,44) a 0,7772 sterline (0,7720) e a 1,5311 franchi (1,5231). Il dollaro scambia a 101,83 yen (101,9), a 1,1489 franchi (1,1375) e a 1,7155 per una sterlina (1,7410).
Intanto però, per l'economia americana arriva una boccata d'ossigeno. Negli Stati Uniti il superindice dell'attività economica ha registrato un incremento dello 0,3% nel mese di settembre. È il primo rialzo dallo scorso aprile. L'attesa degli analisti era per una lettura invariata rispetto al mese precedente. Tuttavia è stata rivista al ribasso la rilevazione di agosto (-0,9%) rispetto al precedente -0,5 per cento.
